Storia della birra in Friuli

Il Friuli e la vicina Venezia Giulia sono forse le zone dell’ attuale territorio italiano a maggior vocazione birraria. Nel solo capoluogo friulano trovavano sede due industrie tra le più importanti d’ Italia: Birra Moretti e Dormish, mentre nel capoluogo giuliano faceva mostra di se la fabbrica della birra Dreher. Oltre a queste tre grosse realtà (oggi purtroppo non più produttive e solo gli edifici della Birra Dormisch ancora esistenti), il panorama era completato da diverse piccole unità produttive, come la Società Anonima Birra Pordenone e la Birra Momi, entrambe nella città di Pordenone, una piccola azienda a Gemona (Pittini), un’ altra a Sacile e molte altre di cui si è persa la memoria negli anni. Gli anni più recenti, invece, hanno visto proliferare un gran numero di microbirrifici e brewpub, sebbene purtroppo la cultura della birra sia alquanto scarsa e poco diffusa, in una delle regioni vinicole per eccellenza.

La birra Moretti nasce nel 1859, più di cento anni fa, nel centro di Udine, quando il Friuli era ancora annesso all’impero austroungarico. Fu allora che Luigi Moretti, trentasettenne, già ben introdotto negli affari della famiglia dedita al commercio all’ingrosso di granaglie, vino, spiriti, generi alimentari e naturalmente della birra, acquistata dalla vicina Austria, decise di costruire la sua fabbrica di birra. La famiglia Moretti ha condotto l’azienda fino al 1989, anno in cui è stata ceduta ai canadesi della Labatt desiderosi di investire in Italia, che rilevarono anche parte degli stabilimenti della Prinz Brau, compreso il marchio. Tutto però è, poi, finito al gruppo belga Interbrew nel 1995, che ha ceduto, a sua volta, la Moretti ad Heineken nel 1996. A quest’ultima si deve un eccellente processo di rilancio a livello nazionale ed internazionale, tra cui spicca di sicuro Birra Moretti La Rossa, una birra a doppio malto che rientra nella categoria dopplebock, più volte premiata. A sua volta, negli anni novanta, la sede produttiva si spostà da Udine a San Giorgio di Nogaro, nella bassa friulana, lungo la costa. Lo stabilimento, attivo a tutt’ oggi, fu ceduto negli anni seguenti per imposizione ad Heineken ad una cordata di imprenditori friulani che hanno rilanciato l’ unico brand della vecchia Birra Moretti non acquisito dal gruppo Heineken: la Birra Castello di Udine spa. A tutt’ oggi, Birra Castello di Udine spa, con la controllata Pedavena, e Spezialbier Brauerei Forst sono le uniche fabbriche di birra a guida italiana presenti sul nostro territorio, tutte le altre oramai sono a guida straniera, proprietà di grosse multinazionali. Attualmente sull’ ex area della fabbrica in piazzale XVI Luglio a Udine, trova posto uno splendido ed ampio parcheggio (sic!).

Gli edifici della Birra Dormisch, che chiuse negli anni settanta, anch’essa assorbita da una grossa multinazionale del settore (Peroni) che ne detiene ancora il marchio, sono ubicati poco distanti da quelli dell’ ex- Ditta Moretti; al contrario questi sono ancora esistenti e al centro di profondi dibattiti nell’ amministrazione cittadina riguardo la nuova destinazione d’ uso che si vorrebbe dare all’ area: una biblioteca ed un centro di cultura o un bel centro commerciale? La scelta è molto ardua…

Nella città di Pordenone, trovavano sede all’ inizio del 1900 ben tre fabbriche di birra:  la più famosa e che si ricorda ancora è la Società Anonima Birra Pordenone.

La Società Anonima Birra Pordenone di certo fu quella tra le 3 birrerie di inizio secolo della città sul Noncello che ha avuto più fortuna, sebbene rimase produttiva solo una trentina d’ anni. Iniziò l’ attività nel 1909 ed ebbe come sede uno stabile non lontano dal lago di San Valentino. Raggiunse una discreta diffusione, tanto da comercializzare la propria birra in bottiglie a tappo meccanico personalizzate e addirittura in lattina (di questo non ho le prove ma solo una testimonianza di un collezionista). L’ attività continuò fino agli anni trenta (1931), poi si arrestò e l’ edificio rimase inutilizzato. Durante il secondo conflitto mondiale, le truppe tedesche occuparono lo spazio dell’ ex fabbrica e lo destinarono ad autoparco militare. Ora lo stabile, abbandonato da più di quarant’ anni ma ancora in discrete condizioni, sarà oggetto di prossime ristrutturazioni per far posto a qualche sede di ente pubblico.

PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER L’EDIFICIO ESISTENTE IN VIA FONTANE DENOMINATO “EX BIRRERIA”  (documento compelto)

Per l’edificio esistente di archeologia industriale (ex Birreria), può essere consentita la realizzazione di un ulteriore piano sulla parte di edificio più bassa purchè l’architettura del nuovo corpo di fabbrica, comunque finalizzata alla funzionalità della nuova destinazione d’uso, non abbia carattere di tipo mimetico nei confronti dell’edificio storico, e quindi sia tale da consentire l’integrale lettura originaria dell’edificio stesso. Tale realizzazione dovrà inoltre essere improntata ad una sua autonoma espressione, secondo il linguaggio architettonico attuale, con l’uso di materiali quali il vetro e l’acciaio, che si oppongono a quelli massivi dell’edificio storico, dove prevalgono l’intonaco ed il mattone a vista.

Le nuove edificazioni contigue all’edificio dell’ex Birreria e poste in fregio alle strade, via della Colonna e via Fontane, non dovranno essere più alte dell’edificio stesso.

La fabbrica di birra dei Fratelli Momi è stata fondata nel 1880 e sorgeva nelle immediate vicinanze di Piazza della Motta, in centro città. Riuscì negli anni venti ad avere oltre un centinaio di dipendenti e a produrre 13 mila ettolitri di birra all’ anno. Gestita da mastrobirrai tedeschi, possedeva anche un impianto per la produzione del ghiaccio (un’ altra macchina ad ammoniaca per la produzione del ghiaccio era di proprietà del Mulino Busetto, non molto distante) e un impianto per la produzione di bibite gassate.

Dopo essersi ripresa positivamente dalla Grande Guerra, l’ attività fu coinvolta nel fallimento della Banca di Pordenone nel 1928 e gli edifici furono occupati dalle Cantine Pavan.

A Trieste, fino agli anni ’70, rimase produttiva la fabbrica di birra Dreher. Nel 1928 i fratelli Luciani acquisirono la fabbrica di birra Dreher di Trieste, costruito dal viennese Anton Dreher nel 1869 per la produzione di birra a bassa fermentazione. Nel 1974 il Gruppo Birra Dreher fu ceduto alla multinazionale olandese Heineken e lì, praticamente finì la produzione di birra Dreher a Trieste. Maggiori informazioni su www.birrofilatriestina.it

Fonti:

– Flavio Crippa, Ivo Mattozzi, Archeologia industriale a Pordenone. Acque e fabbriche dal XV al XX secolo, Del Bianco editore, Udine

– Esposizione di carte intestate commerciali – Multifiera 2005, Fiera di Pordenone

– www.areagroupeditore.it

– http://gazzettino.quinordest.it/

– Comune di Pordenone – Piano Regolatore Generale

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